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Immagine del redattoreRiccardo Domenichini

“MYNDATEXTI TÍU”: ALBERT AFFRONTA IL MOMENTO PIÙ DIFFICILE DELLA SUA CARRIERA PROFESSIONISTICA

È sicuramente un periodo molto complicato soprattutto dal punto psicologico per Albert Gudmundsson, fantasista e numero dieci della Fiorentina di Palladino, con l’”incubo” del processo che comunque ancora persiste nel cervello dell’islandese. L’ex AZ Alkmaar sta provando a nascondere la sua preoccupazione riguardo all’esito del processo, che verrà emanato domani nel primo pomeriggio, con delle ottime prestazioni con la maglia viola condite da ben tre reti in appena tre presenze con la Fiorentina: il classe ‘97 ha infatti siglato due gol su rigore contro la Lazio ed un sigillo contro il Milan che ha permesso ai gigliati di sconfiggere l’armata di Fonseca.


L’ex attaccante del Genoa si è trasferito alla Fiorentina con la formula del prestito a 8 milioni con obbligo di riscatto condizionato a 17+3.5 milioni di euro di bonus, per un totale che si aggirerebbe attorno ai 28.5 milioni (cifra che ricorderebbe l’islandese come l’acquisto più oneroso della storia viola). Il calciatore nativo a Reykjavik ha tanta pressione sulle sue spalle e il tifo gigliato vuole tanto da lui, lo stesso ex AZ lo sa e sta regalando tante gioie ai tifosi dimostrando che la pressione per lui non solo non è un problema, ma è anche un motivo per dimostrare a tutti che si tratta di un vero e proprio calciatore professionista “freddo come il ghiaccio”, un po’ come quando si avvicina al dischetto del rigore prima di calciarlo. Nonostante si tratti di un calciatore e di un ragazzo che non soffre particolarmente la pressione è inutile però nascondere che il dubbio sull’esito riguardo al processo per cui è stato accusato non sia un grande problema per l’aspetto mentale del calciatore islandese. Il ragazzo si è visto molto tranquillo e poco preoccupato anche davanti alle telecamere, ma è indubbio che dentro di lui la sua anima stia soffrendo non poco data l’accusa che è stata rivolta al fantasista della Nazionale Islandese.


Andiamo al dunque, parliamo del processo per cui è stato accusato Albert Gudmundsson. L’islandese è stato ufficialmente portato presso il tribunale di Reykjavík a causa di una presunta “cattiva condotta sessuale” nei confronti di una ragazza in un noto locale nel capoluogo del Paese nativo del calciatore. In un primo momento il ragazzo era stato dichiarato innocente, o quantomeno si era parlato di mancanza di prove, quando a quel punto la presunta vittima avrebbe fatto un ricorso (avvenuto circa a metà maggio) portando molti più testimoni del fatto per provare a capire meglio la situazione attorno a questa vicenda che ormai va avanti sin dall’inizio della scorsa stagione di Serie A. È un tema molto delicato che va trattato con tanta calma (dato che quasi ogni giorno succedono cose di questo tipo nella vita quotidiana) ed inoltre questo fattore ha portato alla momentanea esclusione del classe ‘97 dalla Nazionale Islandese (in Islanda c’è la regola che se un calciatore è sotto processo non può essere convocato dalla Nazionale), squadra in cui Gudmundsson indossava la maglia numero dieci, non proprio un numero qualsiasi. Il ragazzo ha sempre reputato la propria Nazionale come un punto di riferimento ed una grande forza, di conseguenza anche questo aspetto potrebbe avere inciso nella testa del calciatore.


Nel frattempo Firenze sta abbracciando Albert come se fosse un figlio, i tifosi stanno comprando tantissime t-shirt ufficiali con il suo nome per far capire al ragazzo il grande affetto da parte del tifo e anche per dare un grande supporto alla Fiorentina, dato che prima della vittoria contro il Milan non stava attraversando un momento proprio felice. Gudmundsson attende il verdetto del tribunale di Rejkjavik che dovrebbe arrivare nel primo pomeriggio di questo giovedì e nel frattempo si sta godendo alcuni giorni di riposo che il tecnico viola Palladino ha concesso all’intera squadra data la sosta delle Nazionali.


Albert davanti alle telecamere appare sempre sorridente e senza un minimo di preoccupazione, anche se dentro di sè probabilmente ha tanti pensieri nella sua testa (soprattutto extracampo). Questo è “Myndatexti tíu” e se l’islandese supererà anche questa vorrà dire che si merita veramente di indossare la maglia numero dieci viola (storicamente un grande peso) e che la Fiorentina potrà finalmente annunciare di poter contare su di lui sia per il presente che per il futuro.

[ Immagine Instagram @acffiorentina ]

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