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Immagine del redattoreNiccolò Capitani

Lo strano percorso di Nikola Milenkovic

Lo strano percorso, cantava Max Pezzali in uno dei suoi brani di maggior successo, in quel lontano maggio 2004, tanto lontano ma allo stesso tempo così vicino, se si pensa alle assonanze dello strano percorso in maglia viola di Nikola Milenkovic.


Quello strano percorso che neanche un grande libro, o un grande film, potrebbero descrivere mai, tanto bello ma altrettanto complicato, imprevedibile, per quanto in un secondo tutto possa veramente cambiare. Milenkovic, da essere il punto fermo di una difesa che ogni anno ha visto spesso cambiare identità, sostituire giocatori ed interpreti, fino ad essere spesso il capro espiatorio di un pacchetto difensivo dalle mille difficoltà. Da essere visto come un capitan futuro ad essere indicato ogni anno, come possibile partente. Da quel Giugno 2017, data del suo arrivo a Firenze, ad oggi, sono cambiate tante, troppe situazioni. Era la prima scelta di ogni allenatore all’inizio di ogni stagione, ma è arrivato ad essere troppo in fretta la lontana copia di quel difensore centrale che per tanti anni era stato messo nel mirino da tanti top club europei.


Troppi errori, soprattutto in questa stagione, tanti quelli decisivi, come in partite contro il Milan, come in serate come quella di mercoledì a Bergamo, forse poco aiutato anche dal modo di difendere di Vincenzo Italiano, la mancanza, soprattutto in questi ultimi anni, di un compagno di reparto adatto al suo modo di giocare, forse un atteggiamento difensivo nel quale Nikola Milenkovic non sembra essere a suo agio, forse un'insicurezza che con il passare del tempo, tra i tanti errori, le tante difficoltà, le tante critiche, ha sempre di più, preso ampio spezia nel suo strano percorso in maglia viola.



In questo campionato, nonostante qualche inevitabile panchina, rimane il giocatore più impiegato da Italiano, con 44 presenze su 48 partite, un calo fisico inspiegabile, un calo di attenzione, di motivazione ancora più inaccettabile. È proprio per certi dettagli, che la Fiorentina adesso sembra pensare veramente alla cessione. Un contratto da 3,3 milioni annui, il più alto in rosa, un contratto che andrà in scadenza nel 2027. Un contratto che molto probabilmente non sarà rinnovato, perché stavolta forse, dopo tanti avvertimenti e dopo tante estati nel quale spesso è stato sul piede di partenza, è davvero arrivato il momento di chiudere un ciclo, di chiudere un cerchio, iniziato quel lontano Giugno 2017. Un percorso che lo ha visto crescere, fino a diventare in poco tempo uno tra i migliori difensori centrali in circolazione, ma allo stesso tempo uno strano percorso pieno di ostacoli, insidie, strade in salita e tante, troppe brusche frenate, un percorso che dopo tanti anni, sembra essere veramente arrivato ormai all’ultima fermata.




(Immagine Instagram, profilo @acffiorentina)



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