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IL BILANCIO DI FINE STAGIONE E UNO SGUARDO A QUELLA CHE VERRÀ

Ieri pomeriggio il direttore sportivo della Fiorentina, Daniele Pradè, ha fatto il punto della situazione in casa viola ufficializzando tra l'altro due pezzi importanti per la prossima stagione: Raffaele Palladino e Roberto Goretti. Insomma, smaltita la delusione di Atene, seppur a fatica, si spera che ci sia quella voglia di ripartire con un piglio diverso. Lo so, è mancato all'appuntamento il consueto bilancio del giorno dopo post-finale di Conference, ma l'amarezza era tanta che ho preferito aspettare la fine dei giochi per commentare in generale la stagione, con uno sguardo a quella nuova.


Ancora presto per parlare di mercato, anche se ci sarà da risolvere il nodo Amrabat. A detta di Pradè il calciatore vorrebbe rimanere a Manchester, ma la sensazione è che tornerà a Firenze, seppur solo di passaggio prima di partire nuovamente per chissà dove. Lo stesso direttore ha poi parlato di centravanti, ammettendo, possiamo dire finalmente, di aver sbagliato le scelte post-Vlahovic e che la priorità sarà un grande attaccante. Ecco, con l'augurio che sia l'anno di Beltran, credo sia giusto guardare ad un attaccante da almeno 10 gol in campionato. Chiediamo tanto? Forse sì visti i numeri degli ultimi attaccanti, ma credo che per ambire a certe posizioni serve necessariamente un riferimento centrale di un certo livello e che dia una certa sicurezza.


Quanto a Nico Gonzalez, sebbene sia stato molto chiacchierato in questi giorni, il direttore ha aggiunto che l'argentino è incedibile al 99%. Quell'1%, aggiungo io, è sicuramente legato ad eventuali offerte monstre che potrebbero arrivare dalla Premier League o qualche altro top club europeo. La scorsa estate la Fiorentina ha rifiutato 45 milioni dal Brentford, ma se si iniziasse a parlare di 50 milioni o oltre credo sia lecito riflettere bene sul da farsi, soprattutto tenendo conto che per comprare c'è bisogno di monetizzare. Non stiamo qui a fare i conti in tasca della società, ma è una cosa logica viste le ultime campagne acquisti.


In ogni caso da adesso inizia una nuova era. Tutto alle spalle, ancora Conference League e l'ambizione, a detta dei massimi vertici societari, di migliorare quell'ottavo posto che non è piaciuto troppo. Vuoi per colpa di scelte sbagliate a gennaio, vuoi per i punti persi con le piccole, ma per entrare in Europa League bastava veramente poco in più. Adesso questo compito è in parte in mano a Palladino, ma anche alla società che dovrà mettergli a disposizione i giocatori richiesti e adatti al suo modulo di giocare, altrimenti ho paura che siamo di nuovo punto e a capo. Ma quantomeno a parole la sensazione è diversa... speriamo.



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