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Immagine del redattoreFederico Castiglioni

I tre punti del lunedì #31

Aggiornamento: 11 nov

1. Il filotto


Cinque vittorie consecutive in campionato, sette contando la Conference League. L'ultima striscia del genere della Fiorentina risale alla primavera del 2023, quando, poco dopo lo 0-4 di Braga e il pari allo scadere contro l'Empoli, la Viola infilò cinque successi di fila in campionato (Verona, Milan, Cremonese, Lecce, Inter), al quale si accavallavano le vittorie nell'andata della semifinale di Coppa Italia (vs Cremonese), la formalità del ritorno dei playoff di Conference contro il Braga e la doppia affermazione contro il Sivasspor. Un'altra era, un'altra Fiorentina, che reagiva a una prima parte di stagione a dir poco opaca e scopriva - dopo un anno intero di latitanza - Arthur Cabral, una Fiorentina che di fatto in campionato non poteva più andar oltre l'ultimo posto europeo e cercava gloria nelle coppe, poi concluse con le sciagurate finali di Roma e Praga.


Il momento in cui ora cade questo filotto di risultati è ben diverso, e lascia aperti tutti gli scenari possibili, perfino quelli più reconditi e impronosticabili. C'è una sensazione di ineluttabilità, di sicurezza nell'aria. Come se determinate partite la Fiorentina, pur soffrendo, non potesse che vincerle. Come se gli dèi del pallone avessero ricucito il filo della fortuna, o furbescamente avessero indirizzato la dea bendata in direzione di Firenze, come risarcimento per le traumatiche delusioni degli ultimi anni.


C'è fiducia nell'aria. Chiedere a Moise Kean, che ai primi di novembre ha già eguagliato il suo miglior rendimento realizzativo da quanto è tornato in Italia nell'estate 2021 (8 gol in 13 presenze, uno ogni 124'). Verrebbe da fare i complimenti a chi ne ha sabotato l'impiego negli scorsi tre anni (e non solo a lui), relegandolo a fare la seconda punta di raccordo, ma tralasciamo.





2. Le vittorie sporche


Vincere non dico senza merito, ma con sofferenza e fatica portando ugualmente a casa il risultato, è un passaggio che aiuta a tamponare momenti più o meno difficili con rinnovata fiducia. Il più o meno forzato arretramento di Bove nella coppia di mediana e forzate turnazioni di Adli e Cataldi hanno rimesso a nudo alcune difficoltà nella gestione del possesso, oltretutto contro avversari ben disposti (Genoa e Torino) a non contendere la gestione della palla e ad approcciare la Fiorentina con solidi blocchi difensivi (come noi contro il Milan, ndr). Aver vinto nonostante queste e altre problematiche - ad esempio l'assenza di Kean a Marassi, poi di fatto uomo-partita a Torino - permette di tenere saldo il timone di una squadra che, per il suo livello attuale di consapevolezza, può veleggiare quasi verso ogni lido. Ma il terzo posto in condominio con l'Atalanta, a sole tre lunghezze dalla vetta, più che farci lanciare in voli pindarici, vale come tangibile prova della bontà di quanto fatto finora, corretivi in corsa compresi. Qualcosa di simile avvenne lo scorso inverno, quando il dicembre della Fiorentina la vide uscire da un momento di difficoltà e portarsi al quarto posto, con tre vittorie consecutive di misura, sudate e sofferte. Per fortuna di Palladino, oggi ha già in casa le risorse tecniche per gestire questi momenti di appannamento, e continuare a mancinare punti e vittorie.


3. Il pronostico


Due settimane fa, a domanda posta, dissi che in campionato potevamo fare punteggio pieno nelle successive tre di campionato contro Roma, Genoa e Torino. Non perché eravamo sulla carta più forti, ma perché stavamo meglio di ciascuno di questi avversari. Lo stesso vale per le sfide contro Milan e Lecce. La Fiorentina è una squadra che sta bene, che è in fiducia. E questo è un elemento fondamentale, almeno quanto i sempre citati valori tecnici - talvolta sopravvalutati in passato da certe narrazioni dell'ambiente. Apoel e Verona, nelle loro diversità, condivido questo profilo con le sopracitate (nonostante la vittoria dei felsinei contro una Roma sempre più disastrata). I ciprioti in particolare, nelle ultime sette gare tra campionato locale e Conference League, hanno rimediato solo due vittorie, con tre pari e due sconfitte. In Europa hanno fatto un solo punto nelle prime due giornate, con un pareggio beffardo subito nel recupero (e in superiorità numerica) contro gli irlandesi dello Shamrock Rovers, e una sconfitta casalinga contro i croati del Banja Luka dal sapore a dir poco bislacco.


Che dite, arriviamo alla pausa delle nazionale con nove vittorie consecutive?

 

I tre punti del lunedì” sono una rubrica settimanale di SpaceViola, a cura di Federico Castiglioni. Se ti ha convinto o se invece preferisci offenderlo per quanto hai letto, puoi seguirlo o contattarlo qui. Oppure qui. Il giovedì mattina lo trovi a RadioFirenzeViola.

 




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