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Immagine del redattoreFederico Castiglioni

I tre punti del lunedì #28

Aggiornamento: 28 ott

1. Vittorie e vittorie


Ieri abbiamo vinto, giovedì abbiamo vinto. Due vittorie molto diverse, e non solo per la caratura dell'avversario: contro The New Saints, una formazione rimaneggiata, zeppa di seconde linee, che annaspa in vecchi, vecchissimi problemi per oltre un'ora e si aggiudica la gara grazie all'ingresso delle bocche da fuoco più importanti; contro il Milan una squadra nuova, con soluzioni tattiche diverse, attenta e ordinata, che supera con personalità un avversario malandato ma estremamente pericoloso.



Il 2-1 contro i rossoneri è stata la prima vera vittoria della squadra di Palladino. Si sono viste le qualità individuali (tecniche e mentali, come nel caso di De Gea) spiccare e esaltarsi, in un partita dove la Fiorentina è stata la più vicina ai concetti di gioco del mister, capace di mettere in pratica soprattutto quell'idea, tanto ricercata, della costruzione bassa con la palla che si muove velocemente per poter andare negli spazi in velocità. Dopo tante prove anche fumose, Palladino e la squadra stanno provando a trovare la giusta, reciproca, lunghezza d'onda.


2. Soluzioni nuove


Per fortuna Palladino non lavora ascoltando i suoi smielati sostenitori (faccia attenzione mister, saranno in futuro i suoi peggiori nemici). Cestinare uomini e organizzazione di gioco della squadra vista in Conference e riprovare a studiare come si poteva rendere questa squadra la sua Fiorentina. La soluzione di Adli che scende per costruire dentro la linea dei difensori e disegnarsi in fase di possesso con il caro 3421, e poi tornare a difendere con un compatto 442 molto stretto e corto più agevole da interpretare per Comuzzo e Ranieri, ha notevolmente migliorato la costruzione bassa della Fiorentina favorendo le uscite pulite palla al piede. E questo al contempo garantendo quella saturazione degli spazi e quell'aggressività (grazie al sacrificio di un Bove libero da compiti di palleggio) che levava, per quanto possibile, terreno ai pericolosi inserimenti senza palla di Pulisic. Insomma, forse abbiamo trovato la coperta della lunghezza giusta, facendo scelte coraggiose.


Certo, il Milan è stato poco reattivo a prendere contromisure e si è deliberatamente infilato nell'imbuto predisposto da Palladino, ma il merito della Viola è stato quello di preparare e progressivamente imporre il suo piano gara, sfruttando in maniera sistematica (e non episodica) gli spazi centrali concessi dai rossoneri e manipolando bene il pressing avversario.


3. Colpani dove sei?


L'unica nota stonata post Milan (insieme ai problemi che in mattinata hanno colpito Kean, costretto a rinunciare alla convocazione in nazionale) è la prova di Andrea Colpani, che come a Empoli approccia in maniera anche propositiva la partita ma finisce per steccare quasi tutti i tentativi di giocata. Prestazione che spicca in negativo soprattutto perché svoltasi sulla corsia occupata da Theo Hernandez: sulla carta, duello difficile per l'ex-Monza vista la caratura dell'avversario. Nei fatti, Theo è stato tra i peggiori (se non il peggiore) dei rossoneri, e questo non per merito di un Colpani ancora troppo impreciso e timido.


Se Andrea non è certo l'oggetto più misterioso di casa gigliata (Pongracic, dove sei?), bisogna capire - approfittando della pausa - come rimettere in sesto questo giocatore talentuoso ma finora apparso troppo timido e sofferente dal cambio di contesto. Forse un po' di turnazioni, per scaricarlo del peso e delle tensioni della partita, potrebbero fargli bene.



 

I tre punti del lunedì” sono una rubrica settimanale di SpaceViola, a cura di Federico Castiglioni. Se ti ha convinto o se invece preferisci offenderlo per quanto hai letto, puoi seguirlo o contattarlo qui. Oppure qui. Il giovedì mattina lo trovi a RadioFirenzeViola.

 




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