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I tre punti del lunedì #22

Dopo qualche settimana di pausa per vicissitudini tristi e feste comandante, torniamo con la rubrichetta del lunedì, che tanto avrebbe voluto parlare di Fiorentina definitivamente ritrovata e invece si parlerà dell'ennesimo 1-0 subito contro la Juve.


1. Sconfitta con merito


Non c'è nemmeno troppo margine per discuterne: nonostante il miracolo di Szczęsny su Nico Gonzalez e il salvataggio di Nzola su Beltran, è evidente che la Juventus ci è stata due passi avanti tutta la partita. Certo, si può parlare della gestione-gara dei bianconeri, dell'essersi ripiegati su sé stessi in maniera quasi autolesionistica nel secondo tempo, della ribadita impressione che la Juve sia perfino sabotata nel suo potenziale da Allegri, vista la prima mezz'ora assolutamente dominante sul piano tecnico e atletico. Ma la sostanza è che a) il divario tra Fiorentina e Juventus è allucinante, e lo si potrebbe ben rappresentare tanto con la differenza di prestazione tra Belotti e Vlahovic, quanto con la differenza di xG prodotti, e b) Italiano ha commesso lo stesso errore che aveva commesso Gasperini pochi giorni fa, ovvero ha sbagliato il piano gara e ci ha messo fin troppo a correggerlo.



Gatti Mandragora Juventus Fiorentina


2. Mosse e contromosse


L'idea di partenza di giocare sulla verticalità e sulle seconde palle è stata, a dirla breve, tragica. Ma non è stata una mossa casuale: fin troppe partite hanno visto la Fiorentina contro la Juve perdersi in un prolungatissimo possesso palla, incapace di scardinare il blocco basso bianconero. Tuttavia, l'atteggiamento iniziale inconsueto della squadra di Allegri (molto aggressiva nella prima pressione, seppur un po' disordinata) ha scombinato largamente i piani e messo - di nuovo - a nudo uno dei maggiori limiti di Italiano, ovvero la poca propensione ad abbandonare i programmi fatti nel preparare la partita. L'asse centrale molto diretto e fisico - con i cm di Barak preferiti alle doti associative di Beltran - è fin da subito andato in difficoltà enormi nel palleggio e nella prima costruzione, senza effettivamente avere gamba e forza per contendere sui duelli contro gli avversari. E la mossa di far "salire" Ranieri a fianco di Mandragora, per liberare Bonaventura in avanti e per recuperare palloni più alti, ha soprattutto messo a nudo i limiti perfino catastrofici di entrambi nel palleggio (meno male che uno nasceva terzino e l'altro regista...).


In sostanza, la Fiorentina, squadra caratterizzata dall'efficacia della sua prima pressione e dalla propensione al palleggio, si è incartata sulla prima pressione avversaria per aver provato a esser meno palleggiatrice e più diretta. Non a caso, pur complice il ripiegamento generale della Juve, l'inserimento nella ripresa di Maxime Lopez è bastato per spostare l'inerzia della partita. Ma non abbastanza.


3. I presenti-assenti


Se la preparazione della gara - e la lettura della stessa nel primo tempo - è stata tragica, restano negli occhi prestazioni a dir poco discutibili di certi giocatori, tra chi oramai spicca per discontinuità e chi continua a steccare qualsiasi occasione. Tra i primi, oltre ai citati Belotti (imbarazzante) e Mandragora sostituiti all'intervallo, c'è Barak, che pure al netto delle difficoltà generali della Fiorentina al JStadium ha offerto una prestazione modestissima, plasticamente raffigurata nella mozzarella calciata verso il portiere bianconero nella ripresa. Tra i secondi c'è Milenkovic, sulla carta il difensore tecnicamente più completo in rosa nonché il giocatore dallo stipendio più succoso, in teoria leader prescelto di un reparto scarno negli uomini, in pratica giocatore dentro una spirale negativa davvero drammatica.


In mezzo c'è Nico Gonzalez, autore di una prestazione per larghi tratti perfino irritante e tuttavia unico vero giocatore (insieme forse a Beltran) capace di tirare fuori il coniglio dal cilindro. Non a caso, sono stati proprio i due argentini ad esser andati vicino al pari. Ma il problema del ritardo di condizione di Nico non è cosa da poco: il 10 (unico nostro giocatore in doppia cifra) dal suo rientro a fine gennaio ha segnato un solo gol, nel 5-1 contro il Frosinone. Una delle uniche due vittorie in campionato nel 2024. Nonostante le coppe, il cielo è tutto meno che sereno.



 

I tre punti del lunedì” sono una rubrica settimanale di SpaceViola, a cura di Federico Castiglioni. Se ti ha convinto o se invece preferisci offenderlo per quanto hai letto, puoi seguirlo o contattarlo qui. Oppure qui.


 




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