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Immagine del redattoreMichele Stianti

Gudmundsson per Nico, l'ambizione e il problema di non guardare oltre alla Serie A



Fuori un argentino, dentro un islandese. La Fiorentina in questi giorni starebbe chiudendo per la seconda punta del Genoa Albert Gudmundsson, che dovrebbe andare a prendere il posto di Nicolas Gonzalez nello scacchiere di Palladino. La destinazione dell'argentino è ancora incerta, ma tra Juventus, Atalanta e un futuro all'estero (destinazione Premier League o Liga) le sue possibilità di rimanere alla Fiorentina sono ai minimi storici.

E qui sorge un primo michipensiero: se una società si dichiara ambiziosa, perché mette sul mercato il proprio miglior giocatore? La cifra a cui verrebbe venduto (35 milioni)

non è di certo astronomica, e se Daniele Pradè aveva dichiarato in conferenza stampa che fosse al 99% incedibile, come mai alla prima offerta lo lascia partire? Mancano, come al solito, chiarezza e una visione chiara. E hanno del ridicolo i discorsi del tipo "preferisci che vada alla Juve o all'Atalanta?" fatti da alcuni tifosi, ma anche giornalisti. Posto che non lo cederei, a questo punto si va da chi paga di più. A malincuore.

Il possibile sostituto, Gudmundsson, è senza dubbio un ottimo giocatore, e l'operazione che la Fiorentina dovrebbe andare a chiudere (prestito oneroso con diritto di riscatto che può diventare obbligo) permette di tutelare il club viola nel caso che il processo contro il calciatore per violenza sessuale in programma a dicembre dovesse risolversi con una condanna.


Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche può essere anche più funzionale di Nico in quella posizione dietro la punta, anche se il livello dell'argentino rimane superiore. In più c'è una peculiarità di questo calciomercato della Fiorentina, che personalmente tendo a considerare un limite: tutti gli acquisti sono giocatori che provengono da squadre di Serie A, e nello specifico, che hanno procuratori o intermediari "piuttosto conosciuti" dalla società viola. Questo certifica una struttura di scouting completamente assente ed è la prova provata (non che ce ne fosse bisogno) del fatto che la Fiorentina lavora quasi esclusivamente in base alle offerte che le arrivano dai procuratori. E' un vero peccato, dato che ci sono tantissimi talenti a cifre modeste in giro per l'Europa e per il Mondo. Sia Pongracic che lo stesso Gudmundsson sono costati 1 milione e mezzo a Lecce e Genoa, per fare due esempi.

 

Questo era il Michipensiero di metà settimana, disponibile ogni mercoledì sul nostro sito. L'articolo è a cura di Michele Stianti. Fateci sapere la vostra opinione nei commenti!

 

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