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Grazie Jack, forse ciao suona meglio di addio

La storia di Jack Bonaventura, dopo 4 anni in maglia viola, sembra essere arrivata ormai al capolinea. Stavolta sembra essersi chiusa veramente la sua favola iniziata in quel lontano Settembre del 2020, stavolta non ci sarà nessun ripensamento, né da parte di Jack né da parte della società, come era successo invece durante la sessione del mercato di Gennaio, quando il suo passaggio alla Juventus, sembrava potesse chiudere in anticipo la sua storia con la Fiorentina. Giocatore rivelatosi fondamentale soprattutto negli ultimi anni, colonna portante, leader, centrocampista eclettico, qualità e quantità a servizio della squadra.


Arrivato a Firenze come un acquisto non così eclatante, ma che con il passare del tempo, si è rivelato molto importante. Arrivato in “punta di piedi”, nonostante arrivasse dopo anni in maglia rossonera, perché Bonaventura è fatto così, uno a cui non piacere apparire e comparire nelle prime pagine dei giornali, uno a cui piace parlare poco ma far parlare il campo, mai una parola fuori posto, da sempre un esempio da seguire per i più giovani, un comportamento che in poco tempo lo ha reso giocatore indispensabile per questa squadra. Uno spogliatoio che ha trovato in Bonaventura un leader vero e Bonaventura che a sua volta ha trovato nella Fiorentina, una seconda giovinezza da dove ripartire e dove poter rilanciarsi, dopo gli ultimi anni passati al Milan da "attore non protagonista”.


Grazie alla Fiorentina ha ritrovato la giusta continuità, grazie ad una piazza che lo ha accolto, coccolato, una piazza che lo ha fatto sentire importante, ha ritrovato la voglia di essere al centro di un progetto. Grazie alle sue prestazioni in maglia viola è riuscito a ritrovare la maglia azzurra e davanti all’ ultimo tracollo azzurro, in una Nazionale con poca qualità, chissà che la qualità di Jack forse, a Luciano Spalletti, avrebbe fatto parecchio comodo.


Con Vincenzo Italiano ha costruito un bellissimo rapporto, un rapporto fortificato con il passare del tempo, con il passare delle stagioni, un rapporto di totale fiducia, un rapporto che ha portato l’allenatore a rinunciare difficilmente alle giocate del suo “tuttocampista” e, quando in questi anni, in campo Bonaventura non c’era, la sua assenza si è sempre sentita tanto, la sua assenza portava la squadra a perdere quantità e qualità, proprio per questo motivo è sempre stato indiscutibilmente uno dei titolarissimi. Leadership, esperienza, duttilità sono sicuramente tra le qualità maggiori di uno dei più grandi centrocampisti passati negli ultimi anni da Firenze, l’unico rimpianto forse, anzi sicuramente, sarà quello di lasciare la Fiorentina senza aver avuto la possibilità di alzare un trofeo, un trofeo che voleva e meritava. Come si dice in certi casi però, l’importante non è quello che trovi alla fine della corsa, ma quello che provi mentre corri e in queste corse, in questi anni in maglia viola, Jack Bonaventura ha provato, vissuto emozioni,passioni, sentimenti veramente importanti, che per sempre rimarranno impressi nella sua mente e in quella di tutti i tifosi viola.

(Immagine X, profilo @acffiorentina)


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