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Immagine del redattoreLuca Masini

Focus: Amrabat vs Parma

Giocatore con gli occhi puntati addosso, può essere lui l’uomo giusto per Palladino e il centrocampo a due ?


Andiamo a leggere alcune statistiche della partita e alcune azioni durante il match per avere un parere il più possibile obiettivo.


Iniziamo con la prima statistica, la più importante, ovvero il possesso palla, la Fiorentina ha avuto il 61% del possesso di una partita con un tempo effettivo di 49’, quindi ha tenuto palla per 30’ rispetto ai 19 del Parma.


Un altro indicatore importante è la percentuale di errore nel ruolo specifico, essendo Amrabat in una zona nevralgica del campo è importante che le sue giocate siano il più possibile scevre da errori di impostazione (passaggi) o da palle perse sul pressing.


Sofyan è il giocatore che ha toccato più palloni del match, 66 e che ha fatto più passaggi. Ma anche qui la posizione in campo è importante e andiamo a prendere i giocatori del Parma nella stessa zona del campo, ad esempio Estevez, vediamo che ha toccato ben 40 palloni, ovvero 2,2 palloni controllati per minuti di possesso. Si tratta dunque di numeri assolutamente standard per chi occupa la posizione.


L’altro numero importante è il numero di passaggi, ben 65 e qui si tratta di un numero importante se non andassimo poi a vedere che solo l’80% è andato a buon fine, numero molto basso per chi deve fare da distributore di palloni e deve o costruire l’azione appena partita o svilupparla a centrocampo. Se vogliamo andare a fare un confronto col recente passato, Arthur lo scorso anno era al 92% di successo e praticamente al 100% sui palloni corti vicino all’area, fondamentale imprenscindibile del ruolo.


Questi errori, uniti a ben 2 palle perse sul pressing avversario sono state molto pericolose per la Fiorentina che si è trovata spesso a dover fronteggiare la ripartenza breve del Parma con gli uomini che invece stavano uscendo per costruire una nuova azione.

Infine la corsa, Amrabat è sempre stato un uomo “di corsa” e per tutti i 90’, è una delle sue caratteristiche sentire poco la fatica e l’avanzare del tempo durante la partita. Questo però è dovuto anche ad alcuni malposizionamenti in non possesso che lo costringono spesso a rincorrere l’avversario invece di intercettare i palloni.

Infine è purtroppo sempre stato “nascosto” dagli uomini del Parma alti in pressing, aiutando poco la squadra a costruire e lasciando spesso i difensori col compito di progredire, col rischio di sbagliare in una zona molto pericolosa del campo.



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