A bocce ferme, come si suol dire, nessuno avrebbe firmato per un pareggio, poi visto l'andamento generale della partita c'è da dire che un punto possiamo anche portarlo a casa. Certo, il palo di Bonaventura grida vendetta, ma l'Udinese nel primo tempo non avrebbe rubato nulla se fosse andata sullo 0-2. Una sorta di lotta interna tra il voler vincere e l'essere andati vicini a perderla che si traduce in un pari tutto sommato giusto. C'è rammarico per non aver allungato sulle inseguitrici, ma c'è anche la certezza che dopo 20 giornate la Fiorentina è ancora quarta in classifica.
Nel dettaglio si può dire che è difficile salvare il primo tempo, così come è difficile salvare le prestazioni di diversi giocatori. Kayode, Brekalo, Ikonè, Biraghi e Mandragora decisamente insufficienti, chi per un motivo chi per un altro. Al momento è inutile girarci intorno: tra Coppa d'Africa e infortunati, siamo corti. E l'aver giocato martedì per più di 120 minuti ha sicuramente inciso in negativo. A Italiano si può chiedere di più quando Parisi fa altri 90 minuti in panchina, ma con Arthur non al top le scelte a centrocampo si riducono, così come sono già ridotte quelle là davanti. Brekalo e Ikonè, dispiace ma va ribadito, ancora una volta non hanno concluso niente. A differenza di Beltran, che se guardiamo al rapporto tiri/gol è probabilmente una delle poche note liete di ieri. Buona prestazione così come quelle di Nzola e Faraoni. I due cambi, a dimostrazione delle ottime letture di Italiano, hanno funzionato. L'ex Verona dimostra di avere il piede caldo, l'angolano invece è entrato in campo con una voglia mai vista. Che sia di buon auspicio.
E per concludere due paroline sulla protesta della Fiesole. Chi va allo stadio ha sempre (quasi) ragione, ma non mi piace che la politica entri in curva. Solo questa considerazione senza entrare nel merito, pur essendo d'accordo sul fatto che la questione stadio dovrà essere risolta in fretta.
Fiorentina-Udinese | Il Bilancio Del Giorno Dopo
© Articolo a cura di Jacopo Massini
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