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Il difficile inizio della Fiorentina di Palladino e i voti al calciomercato

Fino al 15 settembre il campionato è fermo (a causa della sosta Nazionali) ed è giunto il momento di tirare le prime somme sull'avvio di stagione della Fiorentina ma soprattutto sul calciomercato. Partiamo dalle prime cinque partite disputate, in cui la squadra di Palladino ha ottenuto cinque pareggi (e un passaggio del turno in Conference ai rigori). Fa sicuramente specie il fatto di non aver mai vinto, ma aldilà dei risultati, la sensazione che abbiamo avuto durante questi primi match è che la squadra è ancora in alto mare dal punto di vista tattico, e che la Viola di Palladino sarà (e dovrà essere) molto diversa da questa.

Sebbene per battere Parma, Monza, Venezia e Puskas non servisse una squadra da Champions League, il calciomercato ha sicuramente influito nei risultati, ma soprattutto nel far sì che la squadra assimilasse i principali concetti di gioco. Le tempistiche sono state completamente sbagliate, soprattutto per un centrocampo che si sapeva da marzo sarebbe stato da ricostruire, e ha visto gli innesti di Adli, Bove e Cataldi solo a pochi giorni dal gong finale. Off topic sul centrocampo: chi idolatra Amrabat, che nelle ultime tre sessioni di mercato ha sistematicamente portato offerte all'ultimo giorno di mercato, con la scusa dell'aver dato tutto, non solo è miope, ma si trova completamente in linea con l'improvvisazione della società.


Ragionando sugli altri ruoli, in porta è stato fatto un upgrade con De Gea, mentre in difesa la situazione è critica (per usare un eufemismo). Milenkovic per ora non è stato sostituito adeguatamente (Pongracic è un buon giocatore ma non ha mai giocato in una difesa a tre) e a 15 milioni, con un po' più di scouting e conoscenze del calcio europeo si poteva trovare molto di meglio. Altro off topic, diciamolo una volta per tutte, Moreno non è un colpo di scouting. Sia per il costo (5 milioni) che per il banale fatto che per lo scouting serve una struttura societaria, o delle figure dirigenziali di un certo tipo, che la Fiorentina in questo momento non ha. Chiusa questa parentesi, in difesa manca un giocatore pronto e abile in un sistema a tre. Martinez Quarta lo conosciamo, non è affidabile per un campionato intero, e vedremo se Ranieri si riconfermerà sui livelli della scorsa stagione o si dimostrerà l'ennesimo giocatore ipervalorizzato da Vincenzo Italiano. Comuzzo lo scopriremo quest'anno, ma non può essere un punto fermo, mentre Biraghi ha carenze difensive troppo evidenti per poter fare il braccetto.

L'unico reparto dal quale sono personalmente incuriosito è quello offensivo. C'è abbondanza, potenzialmente c'è qualità e soprattutto c'è finalmente un attaccante. Non mi nascondo, ero abbastanza scettico al momento del suo acquisto, ma Kean, se gioca e sta bene, segna ed è un giocatore di livello superiore. Ancora è da vedere Colpani (fuori condizione in queste prime uscite) e, se giudicato innocente tra qualche settimana, speriamo di avere presto a disposizione Albert Gudmundsson. L'unico neo è il mancato acquisto di un vice Kean, con Beltran e Kouame che ad ora restano due bei punti di domanda.

Concludendo, per quanto riguarda le entrate è stato un mercato più interessante rispetto a quello dello scorso anno, ma per tempistiche, operazioni in uscita e mancata sostituzione di alcuni giocatori chiave il voto non può andare oltre il 5,5. Ora starà a Palladino lavorare bene in queste due settimane e dimostrare che questo inizio difficile è solo legato alla confusione portata da un mercato privo di programmazione e ambizione.

 

Questo era il Michipensiero di metà settimana, disponibile ogni mercoledì sul nostro sito. L'articolo è a cura di Michele Stianti. Fateci sapere la vostra opinione nei commenti!

 


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