Eccoci di nuovo qua, con la rubrica del giorno dopo, per parlare di un'altra vittoria della Fiorentina. Ultimamente ci stiamo facendo l'abitudine, è vero, ma soprattutto ci stiamo abituando a vincere partite sporche come quella di ieri.
Leggo in giro che abbiamo giocato un pessimo secondo tempo e mi sento anche di dare ragione a chi sostiene questa tesi, ma il campionato è lungo, il Cagliari ha aspettato a mettere i suoi uomini migliori e la Fiorentina era visibilmente stanca nella ripresa (complice anche l'infrasettimale di Coppa Italia). Un po' di stanchezza ci sta, ma quando c'è la voglia di vincere allora il resto passa anche in secondo piano.
La scelta di Kean in panchina forse un po' per farlo riposare, forse per semplici (e superati) motivi disciplinari, hanno lasciato spazio ad un Kouame in grande difficoltà nel ruolo di prima punta e già questo è un fattore. Poi l'ex Juve è comunque entrato in campo, così come Gudmundsson, ma nel momento di massima difficoltà dei Viola, che hanno pensato più a difendere che a giocare. C'è però anche qui un grande passo avanti rispetto alla precedente gestione: la consapevolezza. Sapete quanto stimi Italiano (tra l'altro prossimo avversario in campionato) ma alle volte sembrava estraneo dalla realtà del campo. Palladino no. Ieri era consapevole che nel secondo tempo la sua squadra non avesse giocato al meglio e lo ha detto. Bravo.
E bravo anche nella gestione dei cambi, Parisi su Luvumbo, Richardson a rinforzare il centrocampo. Insomma, nonostante Kean e Gudmundsson non abbiano fatto granché, là dietro gli ingressi in campo sono stati importanti anche nel fare le cose semplici. Poi il Cagliari ha creato poco, se non un paio di colpi di testa e un tiro, nel primo tempo, che vedeva però Piccoli in fuorigioco. La vittoria è stata giusta: l'ha vinta Adli con il suo inserimento, Beltran con il suo appoggio a Cataldi e quest'ultimo, l'uomo che proprio una settimana fa ha salvato probabilmente la vita a Bove, con una conclusione straordinaria che si è insaccata alle spalle di Sherri. Tutto bello, dalla prima all'ultima cosa (dedica compresa).
Insomma, arriviamo alla quindicesima di campionato (sedicesima, con il match con l'Inter da recuperare) con 31 punti. Per la vetta della classifica aspettiamo, anche se è lì a 3 punti, ma siamo in piena zona Champions League e questo non è opinabile. La strada è lunga, il percorso è bello e avvincente: adesso avanti tutta, con Lask, Bologna, Udinese e tutte le altre. Per noi, per Firenze e per Edoardo Bove.
(Foto X, @acffiorentina)
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