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Immagine del redattoreNiccolò Capitani

Conference, ancora tu? Ma non dovevamo vederci più…

Una notte di mezza estate, un giovedì di Conference, l’andata del preliminare che riporta la mente a ripercorrere tanti ricordi, tanti momenti, tanti episodi e tanti chilometri percorsi, girando l’Europa tra campi sconosciuti con quella voglia di tornare ad alzare un trofeo che manca da tanto, troppo tempo. Emozioni vissute, emozioni forti che hanno accompagnato la Fiorentina di Vincenzo Italiano, ad accarezzare per due anni consecutivi quel sogno rimasto purtroppo chiuso in un cassetto. Quel cassetto che adesso dovrà essere riaperto da Raffaele Palladino, per un nuovo cammino europeo.


Quella Conference che in questi anni ha regalato tante gioie ma che allo stesso tempo ha portato anche tante delusioni; notti bellissime, piene di passioni, di sentimenti, notti grazie alle quali Firenze è tornata a vivere il sapore di certe serate magiche, notti come quelle di Basilea e di Brugge che avranno per sempre un sapore speciale, notti talmente belle che fanno quasi dimenticare quel maledetto epilogo finale, quelle due finali, che fanno ancora tanto male, che ti fanno smettere improvvisamente di sognare e ti riportano a quell’incubo delle notti vissute a Praga ed Atene. E allora viene da chiedersi, Conference ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?


Perché la speranza per tutti era quella di provare a fare uno step in più, ancora più importante, un’Europa League che sembrava potesse essere finalmente vicina. La realtà però è totalmente diversa, ancora una volta la Conference, ancora una volta un turno preliminare, per provare ad intraprendere un percorso che per tanti, soprattutto inizialmente, potrebbe avere poco senso e poca importanza. Ancora una volta la coppa meno ambita a livello europeo, ancora una volta un cammino europeo tra tante squadre sconosciute e giovedì sera pieni di viaggi lunghi, che potrebbero portare via tante energie al campionato. Un percorso sottolineato dal poco “appeal” di certe partite, ma allo stesso tempo un percorso che nella sua fase finale, può completamente cambiare le carte in tavola e le regole del gioco. Perché in questo gioco, quando la fase finale si avvicina, la voglia di rivivere certe notti e la voglia di portare a casa un trofeo che manca da tanti, troppi anni, diventa talmente forte che ti fa dimenticare tutto il resto.



(Immagine X, profilo UEFA Conference League)




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