È arrivato a Firenze con tante aspettative, dopo stagioni importanti giocate con la maglia del Monza, soprattutto l’ultima, soprattutto con Raffaele Palladino in panchina, colui che ha fortemente voluto Andrea Colpani anche in maglia viola.
Tanta fiducia dimostrata dalla società, dalla piazza, dall’allenatore, come tanta è la voglia di ripagare tutta la stima ricevuta in questi primi mesi vissuti a Firenze. Ad ora è sempre stato titolare inamovibile, nonostante le prime prestazioni un po’ opache, giocate sicuramente al di sotto delle sue potenzialità. Forse questo è dovuto anche ad una preparazione ancora tutta nelle gambe, che faticano a girare, o forse anche a qualche acciacco fisico con il quale il “flaco” si è presentato in estate.
Contro la Lazio finalmente peró si sono visti i primi sprazzi del vero Colpani: un palo, tante giocate e l’ingresso di Gudmundsson che forse gli ha tolto un po’ di pressione. Una presenza, quella dell’ex Genoa, che ha fatto la differenza, una presenza importante che sicuramente andrà ad impattare in maniera decisiva sul gioco della Fiorentina, una presenza che magari inciderà anche sulle prestazioni di Colpani. Magari l’esser meno attore protagonista potrebbe riuscire a farlo giocare ancora più libero di testa, per essere sempre più decisivo ed incisivo, per compiere il tanto atteso e definitivo salto di qualità, per creare, insieme all’islandese, una straordinaria coppia, capace di far sognare in grande Firenze.
Palladino lo ha sempre difeso, coccolato e sempre messo fin dal primo giorno al centro del suo progetto, perché le qualità di questo giocatore non si discutono e siamo tutti sicuri che alla lunga verranno fuori. Servirà solo un po’ di tempo e un po’ di pazienza per vedere, anzi, rivedere quel grande centrocampista, che negli ultimi anni ha attirato l’attenzione di tanti top club, con la sua classe, la sua fantasia e il suo talento, quel talento che adesso è pronto per sbocciare definitivamente, quel talento che la Fiorentina non si è voluta assolutamente lasciar scappare.
(Immagine Instagram, profilo Andrea Colpani)
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