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CASTORINA (VICE ALL. PAOK) A SV: ''BRUGGE SQUADRA FORTE CON IDENTITA'. PER I GIOVANI E' FONDAMENTALE AFFERMARSI IN EUROPA. ZANIOLO A FIRENZE...''

Queste le parole di Paolo Castorina, vice allenatore del Paok Salonicco che ha affrontato il Brugge ai quarti di Conference League, intervenuto alla SpaceViola TV, live ieri dalle 21:30 su tutti i canali di SpaceViola:


(Foto paokfc.gr)

Che impressione le ha lasciato il Brugge? L'ha sorpreso?

" Senza ombra di dubbio il fatto che sia arrivata come noi fino a quel punto lì della competizione in Conference League, avevamo ben chiaro il fatto che avessimo davanti una squadra con dei valori importanti. Però devo dire la verità, incontrandoli sono rimasto anche sorpreso della loro qualità, delle loro idee di gioco, della loro freschezza atletica, della loro gioventù. Insomma, una squadra che mi ha lasciato qualcosa di veramente positivo. Purtroppo ne abbiamo fatto le spese perché ha dimostrato, in quelle due partite, di avere qualcosa in più di noi."


C'è qualche individualità che l'ha sorpreso?

" Li sto seguendo con particolare attenzione e confermo quello che hai appena detto, cioè che loro sono entrati davvero in fiducia. Anche nel loro campionato hanno fatto un recupero oserei dire miracoloso, hanno recuperato qualcosa come 10 punti, dopo che con i playoff hanno smezzato la classifica. Devo dire che dal cambio di allenatore, avvenuto circa 40/50 giorni fa, hanno tratto grandi benefici.

A livello di rosa innanzitutto la cosa più lampante è che se guardi la carta d'identità di questa rosa, è veramente molto giovane. Il loro allenatore ha il coraggio di schierare ragazzi del 2005, del 2004, del 2003. Sicuramente hanno questo esterno sinistro, Nusa, è un 2005, un giocatore di cui sentiremo sicuramente parlare in Europa perché è un giocatore che nel loro campionato fa la differenza ed anche in Conference ha fatto partite importanti. Lui è un giocatore importante, lo diventerà sicuramente sempre di più.

Nel loro capitano intravedo questo leader, che è un po' l'ago della bilancia per loro. Un giocatore con molta tecnica, fisicato, Vanaken, un giocatore che non scopro io. Gioca in una posizione da centrocampista avanzato, quasi dietro le punte in fase di costruzione. È un giocatore che lega il gioco, che dà tante soluzioni sia palla a terra che nel gioco aereo. La cosa strabiliante è che ha sempre la soluzione pronta, è in grado di riconoscere immediatamente la giocata e di premiare i giocatori offensivi, che hanno anche loro delle qualità importanti. Questi due giocatori su tutti, insieme al loro play, giocatore che io incontrai tre anni fa sempre in Conference al Midtylland, Onyedika, ragazzo classe 2001. È un play davanti alla difesa che interpreta le due fasi in maniera fantastica, sia l'aspetto difensivo che in fase di costruzione, dove è l'anima di questa squadra. Mi viene da nominarne tre, ma potrei parlarvi anche di altri, comunque è una squadra giovane e brillante, con una buona corsa. Privilegiano molto la costruzione, quindi in fase difensiva ti possono quindi concedere qualcosa, come tutte le squadre che hanno una più spiccata organizzazione in fase di costruzione rispetto che in fase difensiva.

Questo quando incontri una squadra italiana può rappresentare un problema."



La Fiorentina, secondo lei, per come imposta il gioco, considerando che fa fatica quando l'avversario si chiude, può favorire una prestazione più a viso aperto, sfruttando di più gli spazi oppure ciò dipende anche da come il Brugge si saprà adattare o meno alla situazione?

"Sono sempre più convinto che il Brugge nelle due partite che ha disputato contro di noi non abbia modificato di una virgola il suo modo di giocare. Hanno nel DNA questo discorso di costruzione dal portiere. Tra l'altro hanno trovato il sostituto di Mignolet, ma che è molto valido in fase di costruzione con i piedi.

Mi sento di parlare in maniera più convinta del Brugge, che sono convinto che verrà a fare la sua partita. È chiaro che i suoi conti se li faranno, perché la Fiorentina è una squadra importante, che sei in fase difensiva ti dimentichi di fare qualcosa ha dei giocatori che lì davanti possono farti male. Non credo però che il Brugge si adatti più di tanto, sono convinto che vedrete una bella partita."


Quanto sono importanti Vanaken ed Onyedika, ma soprattutto la sua fisicità e corsa per permettere al Brugge di essere sempre in superiorità sulle due fasce?

" Questi due giocatori rappresentano la spina dorsale di questa squadra. Onyedika lega il gioco quando costruiscono dal basso. È un ragazzo che ha proprio una qualità di corsa. A livello di corsa ed atletismo ho trovato giocatori più dotati, lui ha però una qualità mentale che gli permette di spendere bene le sue energie in entrambe le fasi. Oserei dire che, pur essendo un 2001, è un giocatore completo, che ha esperienza e qualità nelle due fasi, sa muovere bene la palla. Soprattutto quando lo abbiamo analizzato noi, lo abbiamo visto diverse volte in zona gol. Quando il Brugge vince in casa per 3-0, lui mette a segno una doppietta. Contro di noi, dopo che ha giocato da metodica, dettando tempi e ritmi alla squadra, a Brugge si è procurato un rigore che poi il nostro portiere ha parato splendidamente. Si è fatto trovare anche in fase avversaria, quando non è in costruzione non disdegna questo attacco alla profondità e alla linea avversaria. È un giocatore fondamentale."


Perché soltanto contro di voi hanno giocato con la difesa a tre, snaturando quello che avevano fatto prima di allora?

" È una squadra un po' camaleontica, nella partita di ritorno con noi sono stati colpiti da alcuni giocatori che per somma di ammonizioni non potevano essere nella gara di ritorno, quindi in casa hanno avuto un problema con i centrali, poiché li mancava il numero 44 Makele, il mancino che fa la costruzione. Hanno reclutato giocatori che giocavano un po' meno, ma di esperienza, che si sono fatti trovare pronti contro di noi in fase di costruzione. Ha giocato il numero 4 Ordoñez e Balanta, un metodista, bloccando un terzino, Meijer, lasciando correre Sabbé. Loro si schierano con un 4-3-3, costruendo con un 4+1, andando davanti con un 2+3, con Vanaken e Vetlessen che vanno a fare i trequartisti sotto le tre punte, che allungano molto la linea. Vedrete che anche a Firenze una forma di costruzione 4+1 e 2+3 ve la troverete sicuramente."


Come ha visto Vatlassen?

"È un norvegese atipico, nel senso che come struttura rientra nei normatipi, forse addirittura un brevilineo. È un moto perpetuo, corre, tra l'altro hanno un bellissimo interscambio con il 15. Hanno continue rotazioni in mezzo al campo e non danno riferimenti. È un giocatore che non ha l'esperienza di Vanaken. Ho l'impressione che abbiano dei giocatori che, se vengono estrapolati da quel contesto, alla fine li analizziamo come giocatori normali. All'interno di quel contesto ci si rende conto che anche il numero 64, Sabbe, che Sabato ha fatto tutto nella partita di campionato vinta 3-0, se lo portassimo in Italia lo giudicheremmo come un giocatore normale, ma in quello scacchiere è di un' importanza vitale."


L'Olympiacos, i vostri prossimi avversari, hanno una dimensione tale da potersela giocare con l'Aston Villa e, nel caso di un'ipotetica finale, di infastidire la Fiorentina?

" Da quando siamo entrati in gioco nella Conference League, tutti parlano dell'Aston Villa e di questa squadra che si sapeva potesse avere un percorso davvero importante. Dico innanzitutto che sono molto contento per il calcio greco, che fino allo scorso turno ha portato due squadre, ed ora va avanti in semifinale con un'altra squadra. Questo significa che anche qui si incomincia a lavorare bene. Il calcio greco inizia a tirare fuori dei giovani interessanti. L'Olympiacos è una squadra forte, che nel nostro campionato è nelle prime 3/4 che stanno lottando per il titolo. All'interno della rosa ha dei campioni che, seppur avanti con l'età, che se decidono di decidere le partite possono tirare fuori delle prestazioni importanti. A livello organizzativo è una squadra che lascia intravedere qualcosa, però quello che sorprende di più sono le individualità del reparto offensivo che ti possono fare male in qualsiasi momento. Secondo me è un 50/50 questa semifinale."


Koulierakis e Konstantenlias, due giovani promettenti della vostra rosa, sono un sintomo di come stiate lavorando bene, che ne pensa?

" Credo che per questi ragazzi confermarsi nel campionato greco sia una cosa, ma quando ragazzi come Koulierakis e Konstantenlias ed altri che sono anche di proprietà dell' Olympiacos, riescono ad affermarsi in una competizione europea come la Conference League, diventando dei profili interessanti anche per gli altri club europei. Credo che loro lo abbiano dimostrato, è chiaro che quando uno legge di un difensore greco, Koulierakis, che nelle 12 partire di Conference fa 4/5 gol, e Konstantenlias a ruota ne fa altri 5, sicuramente cominciano a farsi notare oltre che al fatto giustamente meritano delle attenzioni perché sono dei prospetti interessanti che stanno facendo molto bene anche nel campionato greco."


Cosa ne pensa di Zaniolo, visto i suoi trascorsi nel settore giovanile dell'Antella, e potrebbe fare al caso della Fiorentina?

" Nicolò Zaniolo arrivò a Chiavari con una disponibilità straordinaria, non ricordo che abbia saltato mezzo allenamento. Era un ragazzo che aveva proprio voglia di giocare a calcio. All'Entella ci eravamo accorti subito che Nicolò avesse delle qualità tecniche e fisiche importanti. Quell'anno con la Primavera facemmo una cavalcata straordinaria, tanto che lui da dopo Natale, almeno per gli allenamenti, si è allenato in pianta stabile con la Prima Squadra. Anche quando lui tornava a giocare in Primavera, non avevo nessun timore del fatto che lui potesse prendere sottogamba gli impegni. Posso dire solo parole al miele per Zaniolo, che poi ha meritato il percorso che ha fatto nell'Inter e nella Roma fino ad arrivare alla Nazionale.

Su un suo possibile arrivo a Firenze, la prima cosa che mi auguro è di rivederlo nuovamente In Italia perché abbiamo bisogno dei nostri ragazzi giovani. Mi piacerebbe più vedere o giocatori giovani che sono all'estero venire in Italia, dando valore al nostro campionato. Sicuramente un ambiente come Firenze potrebbe fargli bene, in passato con i numeri 10 la Fiorentina è stata molto fortunata, e sono convinto che Nicolò potrebbe ritrovare continuità, tornando anche in pianta stabile in Nazionale. La piazza di Firenze potrebbe fargli solo del bene."


Dovrebbero essere cambiate le regole delle Primavere italiane per promuovere i giovani italiani, o secondo lei questo metodo potrebbe ancora funzionare?

"Io tifo assolutamente per le squadre dei settori giovanili con ragazzi provenienti dai settori giovanili locali, va bene anche qualche straniero. Capisco che il problema è il parametro. Tifo per i nostri ragazzi italiani, questo mi fa sperare per le nostre nazionali, per le nostre competizioni, per i nostri campionati. Quando incontro il Brugge in Conference League ed in difesa leggo di ragazzi del 2003, 2004, 2005, mi chiedo cosa ci manchi a noi per avere questi ragazzi. Non tutte le squadre italiane devono vincere per forza lo scudetto. Ce ne possono essere che viaggiano a metà classifica "rischiando" di avere qualche ragazzo giovane."

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