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Appuntamento con la storia

"Cambiano cielo, non animo, coloro che corrono al di là del mare.” (Omero)


Sogno nel regno di Morfeo

Uno sceneggiatore sadico ha scritto questa trama. Un ultimo atto ad Atene, in casa dei rivali, nella tana dei rivali. Nella casa dell’AEK Atene, laddove non si perde occasione anche sui murales per rappresentare l’odio sportivo verso i concittadini. In questo clima di contraddizioni e dissidi si inserirà la Fiorentina per provare a regalare una notte indimenticabile a tutta Firenze.

( Giulio Vitali )


Scelte di formazione:

La Fiorentina ha quasi l’intera rosa a disposizione per la sfida dello Stadio Agia Sophia.

Solito 4-2-3-1. Pochi dubbi dietro: Terracciano tra i pali, Dodô a destra, la coppia difensiva sarà probabilmente composta da Milenković e Martinez Quarta, i due con uno stato di forma migliore e che garantiscono più abilità nella costruzione dal basso, mentre a sinistra giocherà capitan Biraghi.

Il dubbio più grande è a centrocampo, con Arthur che sarà probabilmente il titolare, affiancato probabilmente da Mandragora con Bonaventura che occuperà la posizione di trequartista.

Sugli esterni vedremo Nico a destra e Kouamé a sinistra, imprescindibile in una partita come quella di oggi. Ha saputo esprimere a pieno le sue potenzialità in Europa, e concede la soluzione del lancio lungo in caso di difficoltà in uscita dal basso.

“Il gallo” Belotti, nonostante un finale di stagione complicato, sarà il centravanti.

Pronti a subentrare M’Bala Nzola, un calciatore che sembrava essersi disperso, ma tornato pienamente a disposizione, e Beltran.


Cosa aspettarci a livello tattico:

Partiamo dall’allenatore dei greci: José Luis Mendilibar è colui che, meno di un anno fa, ha portato a Siviglia la settima Europa League nella storia del club. Anche lui propone un 4-2-3-1, che fà delle sue principali virtù la compattezza e l’aggressività. In fase offensiva il centravanti, Ayoub El Kaabi, sarà il loro punto di riferimento. Il marocchino riceve spesso, spalle alla porta, palloni alti e bassi, per poi smistarli appoggiandosi sui trequartisti. Questi ultimi si trovano sempre in zona, in modo tale da arrivare per primi sulle seconde palle, e imbucare verticalmente le difese avversarie lanciando i due esterni, oppure proprio la punta in profondità. La Fiorentina dovrà quindi fare molta attenzione alle seconde palle e alla fuga con i tempi giusti per intercettare i filtranti in profondità.

In fase difensiva il pressing alto è un marchio di fabbrica dei greci.

I trequartisti e la punta vanno ad aggredire in maniera aggressiva e funzionale, forzando gli avversari al lancio lungo.

( Alessandro Zullo )


Da Vienna ad Atene, un percorso intenso e pieno di passione

Sono passati 9 mesi da quel 24 Agosto, quella sconfitta in quel preliminare di Conference contro il Rapid Vienna. È passato tanto tempo, sono cambiate tante cose da quella sera, un percorso in Europa che da una parte sembrava potesse essere in dicesa, si è rivelato più complicato del previsto.

Nella partita di ritorno, Nico Gonzalez da vero trascinatore ribalta il risultato dell’andata e regala alla Fiorentina l’accesso ai gironi.

Un girone che si rivela più complicato di quanto si potesse immaginare, due pareggi contro Genk e Ferencvaros nelle prime due uscite e la prima vittoria, di larga misura, arriva solamente alla terza giornata contro il Cukaricki.

Dopo la conquista del primo posto nel girone, la Fiorentina si trova ad affrontare il Maccabi Haifa prima e poi il Viktoria Plzen, per poi aggiudicarsi la tanto meritata, la tanto attesa semifinale contro il Brugge.

La gara d’andata parte subito in discesa, eurogol di Sottil dopo appena 5’ minuti e poi il ritorno al gol del “gallo” Belotti, ma la squadra belga in pochi minuti pareggia i conti.

Nzola però decide, forse nel suo momento peggiore e più complicato in maglia viola, che è arrivato il momento di rispondere alle critiche e di dimostrare il suo vero valore, e all'ultimo secondo segna il gol del 3 a 2.

La semifinale di ritorno è una partita complicata, con il Brugge che parte forte e passa in vantaggio, e poi cerca di portare la gara ai tempi supplementari. La Fiorentina spreca tanto, però non vuole assolutamente terminare il suo percorso in Conference e il resto è storia.

Segna Beltran con un rigore che pesa tantissimo, spinto in porta dai tifosi viola presenti a Brugge e da tutti quelli presenti davanti alla tv.

Un percorso iniziato in una serata di fine estate, di forti passioni e di emozioni forti, questa sera si concluderà ad Atene in un'atmosfera caldissima, in una notte di primavera. Da quel preliminare di Vienna, sono cambiate tante cose, ma la voglia di alzare un trofeo e di portare a casa una coppa dopo tanti anni, per la Fiorentina, per Firenze e tutto il popolo viola, non è cambiata mai.

( Niccolò Capitani )


Ritrovare l'identità dopo Praga

La finale di Praga è stato uno degli eventi che più ha segnato questa squadra e il suo percorso. La Fiorentina contro il West ham non ha giocato come suo solito, lasciandosi trascinare dagli inglesi in una gara decisa dagli episodi, che purtroppo sono girati a nostro sfavore. Alla vigilia Italiano ha chiesto identità e furore, e anche Jack e Biraghi in conferenza hanno ricordato la partita dell'Eden Arena, dicendo di volerla addirittura vendicare, e di regalare una vittoria anche a chi non c'è più.

( Michele Stianti )


The last dance

La finale di Atene di questa sera sarà, molto probabilmente, “The Last Dance” di Vincenzo Italiano sulla panchina della Fiorentina. Nonostante il tecnico non lo abbia detto chiaro e tondo in conferenza stampa, ormai si sa che il futuro dell’allenatore nativo a Karlsruhe sarà lontano da Firenze. Assieme a lui tanti altri tesserati viola hanno il futuro incerto: tra tutti Bonaventura, Kouame e Duncan. La Fiorentina dovrà decidere il da farsi sui calciatori appena citati, dato che proprio il club viola ha l’opzione per prolungare il proprio contratto di un altro anno.

( Riccardo Domenichini )


Firenze unita per una notte.

L'obiettivo è uno solo: la vittoria


Firenze è sempre stata divisa e forse per certi versi divisiva, dai tempi dei guelfi neri e bianchi fino al giorno d’oggi, soprattutto se mettiamo in mezzo il calcio e la Fiorentina. Tra chi difende Vincenzo Italiano a chi non aspetta altro che cambi squadra, fino a chi vorrebbe in campo Biraghi e chi Parisi. Insomma, difficilmente tra tifosi viola ci si mette d’accordo.


Nel bene e nel male, nel momento di sconforto e di vittoria. Eravamo uniti quel maledetto 4 marzo del 2018, lo siamo stati più di recente il 19 marzo 2024, quando è venuto a mancare il direttore generale Joe Barone. Nei momenti difficili ci siamo messi alle spalle i rancori e le diverse vedute e abbiamo pianto insieme. Adesso è arrivato il momento di fare lo stesso, trasformando però queste lacrime di dolore in lacrime di gioia. In 9000 saranno ad Atene, teatro dell’atto finale della Conference League e a loro vanno senza dubbio i nostri pensieri, altri (circa 21000) saranno al Franchi, pronti a sostenere e sostenersi a vicenda di fronte ai maxischermi che il Comune ha messo a disposizione. In 2000 saranno al Viola Park e molti altri saranno in giro per la città davanti allo schermo, pronti a soffrire assieme.


Per una volta il pensiero sarà solo al rettangolo verde che darà verdetto, non solo sulla Conference, ma anche sulla stagione della Fiorentina. Tutti uniti verso un unico obiettivo, con la speranza di riunirci tutti in una grande festa.

( Jacopo Massini )


I più coraggiosi sono coloro che hanno la visione più chiara di ciò che li aspetta, così della gloria come del pericolo, e tuttavia l'affrontano" (Tucidide)


( Grafica di Mixon )

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