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FIORENTINA TACTICS: analisi fase offensiva di Fiorentina-Viktoria Plzen

Nella giornata di ieri la Fiorentina ha raggiunto per il secondo anno consecutivo le semifinali di Conference League, grazie alla vittoria – maturata ai tempi supplementari – per 2-0 sul Viktoria Plzen. Vediamo le considerazioni tattiche di Alessandro Guglielmo!



Dopo la prestazione deludente dell’andata, la squadra di Italiano giovedì è entrata in campo sin da subito con un approccio diverso, soprattutto mentale, ma non solo.


Partiamo dallo schieramento, il tecnico nato a Karlsruhe ha optato per un 1-4-2-3-1 molto offensivo, con Beltràn, Kouamè e Nico Gonzalez dietro a Belotti.





La fase di costruzione bassa è stata variabile, passando dal solito 2+4 – oltre a Terracciano -, con il coinvolgimento di tutto il reparto difensivo ed i due mediani, fino ad arrivare ad un 3+2 con lo “svuotamento” del centrocampo per permettere lo smarcamento del dc dietro la prima linea di pressione avversaria.


Costruzione 2 + 4 l’obiettivo è uscire dalla pressione sfruttando le fasce


Arthur si abbassa sulla linea dei centrali formando un 3 + 2 (i terzini larghi)


Sono stati come sempre importantissimi i due terzini, che hanno concluso la partita rispettivamente con 2 big chances create (Dodò) e 6 passaggi chiave (Biraghi).


Quando il pallone arriva a Dodò aumenta l’intensità del pressing avversario, a quel punto Milenkovic va ad occupare lo spazio dietro la pressione per offrire una soluzione d’uscita.



Ancora palla a Dodò, questa volta i brasiliano per uscire dalla pressione tenta un'incursione palla al piede verso l’interno, con Arthur che gli libera lo spazio andando sulla fascia.




Una volta superata la prima linea di pressione, la Fiorentina ha adottato diverse opzioni per arrivare il più velocemente possibile nell’area avversaria, riuscendo ad arrivare al tiro per ben 42 volte (producendo 4.12 xG), a differenza delle 10 volte nella gara d’andata (0.38 xG).





Partendo dalla costruzione alta, la richiesta di Italiano ai suoi calciatori è stata quella di occupare tutte e 5 le zone verticali del campo, seguendo i principi del gioco posizionale, come possiamo vedere da questa slide.



In questo modo il Viktoria Plzen è stato costretto a scegliere se fare maggiormente densità all’interno del campo, lasciando lo sviluppo sulle fasce ai viola, o al contrario coprire tutta l’ampiezza e lasciare spazio alle imbucate centrali.



La partita ha vissuto diversi momenti e la Fiorentina è riuscita ad entrare in area sia tramite lo sviluppo sulle fasce – e conseguente cross -, sia tramite triangolazioni strette in zona di rifinitura, ma anche tramite la ricerca della profondità.


Sviluppo sulle fasce ed occupazione dell’area di rigore.


Ricerca della profondità


Insomma, a differenza dell’andata, questa volta la Fiorentina ha veramente meritato la vittoria, riuscendo ad attaccare la squadra ceca in diversi modi e sfinirla piano piano. Il test con il Club Brugge sarà sicuramente più difficile, ma anche molto diverso a livello di principi di gioco.

Riuscirà la Fiorentina a raggiungere per il secondo anno di fila la finale di Conference League?

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