Oggi 8 luglio 2024 inizia il ritiro al Viola Park per la nuova Fiorentina di Raffaele Palladino. Un nuovo inizio, un nuovo capitolo, che vedrà comunque diversi volti già presenti anche le scorse stagioni proseguire il loro percorso a Firenze. Certo, le valutazioni le farà il nuovo mister, ma Quarta, fresco di rinnovo, Mandragora e Sottil, per citarne alcuni, sono pronti a rimanere in viola.
In ogni caso in questo periodo che precede l'inizio della preparazione estiva c'è una cosa che inevitabilmente tiene tutti sulle spine: il calciomercato. E un ruolo fondamentale forse lo ha giocato la parola, la famosa parolina citata dal direttore Pradè poco più di un mese fa. Ambizione. A come Ambizione, A come Attaccante e A come Amore. 3 parole che si legano assieme e che sono alla base del rapporto società-tifoseria, così apparentemente lontano, ma in realtà vicino.
L'ambizione di voler costruire una squadra all'altezza per fare quel salto di qualità che ci si aspetta. L'ambizione di volersi andare a prendere posizioni in classifica che questa piazza meriterebbe di raggiungere ogni anno. L'ambizione di andare a raggiungere e superare squadre che per tanto tempo sono state dietro di te e oggi sembrano così lontane e avanti. L'ambizione fatta non di parole, ma di fatti, realtà. E visto che non siamo in politica e ai tifosi questo argomento interessa solo in senso stretto del suo campo di applicazione, lasciamo da parte la demagogia e concentriamoci su quello che davvero serve per essere ambiziosi.
Poi c'è il cosiddetto ambizioso attaccante, per essere ancora più precisi in riferimento alle parole di Pradè, che una piazza come Firenze si aspetta giustamente dal mercato. C'è bisogno di superare il pensiero ricorrente che porta a Vlahovic ogni qualvolta si parli di punte, perché non possiamo di certo vivere nel passato, ma questo bisogno passa anche dalla necessità di qualcuno che effettivamente lo faccia dimenticare sul campo. Ad oggi è arrivato Kean, con il curriculum dell'ultimo anno che non fa fare i salti di gioia, ma in carriera va detto che ha avuto anche momenti decisamente positivi. Non stiamo comunque parlando di un bomber vero e proprio, visto che ha giocato anche esterno e raramente è andato in doppia cifra, dunque è lecito aspettarsi qualcosa di diverso. Qualcosa in più, insomma. Nessuno chiede l'attaccante da 30 gol che devi pagare 50 milioni, ma neanche la scommessa da 10 milioni che 6 anni fa fece 15 gol e che devi rilanciare. Esisteranno mezze misure?
E poi c'è l'amore, che non si compra, ma nel calcio un'eccezione si può fare. Cosa intendo? Che l'amore dei tifosi non si può di certo comprare, appunto, ma a volte ci sono delle piccole cose (e il mercato è tra queste, purtroppo o per fortuna) che possono veramente accendere e scaldare il cuore dei fiorentini. Un'amore incondizionato che però deve essere alimentato e tenuto vivo. Compito che sembra facile, ma non sempre è scontato, anche se sono sicuro che già da oggi tanti tifosi saranno pronti ad iniziare a sostenere la squadra in vista della prossima stagione.
(Foto Instagram, @acffiorentina)
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