David de Gea: non era prontissimo sul tiro improvviso di Bernede che si stampa sulla traversa, mentre sul gol di Orban è piazzato come peggio non si potrebbe. In parte si rifà con la parata su Gagliardini, ma non può fare certi tipi di errori. 4
Luca Ranieri: disastroso nello scappare all’indietro sul gol di Orban, non leggendo minimamente la situazione e il pericolo. A inizio ripresa di testa colpisce la traversa, ma si conferma ancora una zavorra per questa squadra a livello difensivo. 4.5
Dal 61′ Niccolò Fortini: non entra con la solita verve e brillantezza a cui ci aveva abituato. Si addormenta totalmente nell’occasione del gol del 2-1 di Orban. 4
Marin Pongracic: non dà mai grande affidabilità dietro e anche in fase di costruzione non è precisissimo, in generale comunque non commette svarioni. 5.5
Pietro Comuzzo: regge dietro in marcatura, buono anche quando deve andare in anticipo. 5.5
Dodo: completamente fantasmatico, spinge poco, dietro non è mai esente da colpe e soffre le ripartenze del Verona. Davvero tante, troppe difficoltà in entrambe le fasi. 4.5
Dall’86’ Matta Viti: s.v.
Rolando Mandragora: bel sinistro in diagonale sul quale gli risponde alla grande Montipò, per il resto decisamente fantasmatico e assente dal campo. 4.5
Dal 61′ Amir Richardson: entra anche oggi con un bel piglio, nel finale però rischia tanto su un pallone sanguinoso perso. 5.5
Simon Sohm: errori tecnici gravi, approssimazione, pochi strappi, è un fattore più negativo che positivo nel centrocampo della Fiorentina. 4.5
Dal 69′ Edin Dzeko: si prende un fallo, fa quello che può per il giocatore che è attualmente. 6
Nicolò Fagioli: alterna grandi invenzioni come un lancio per Kean a qualche errore per la pressione della squadra avversaria. Meglio delle ultime uscite, va alla conclusione due volte da fuori e va vicino alla rete. 6
Dall’87’ Cher Ndour: s.v.
Fabiano Parisi: se in avanti qualcosa prova a combinare con qualche dribbling e qualche sprint, dietro fa tanta fatica su Belghali e fa vedere ancora tutti i suoi limiti difensivi. In ogni caso è uno dei più positivi per lo spirito e l’atteggiamento che ci mette. 6.5
Albert Gudmundsson: sempre un po’ troppo in ombra tra le linee, deve spendere anche un fallo e un giallo per fermare la ripartenza di Orban. Perde un bruttissimo pallone che porta al contropiede del vantaggio del Verona e nel secondo tempo spreca un contropiede promettente. 4
Moise Kean: va subito vicino al gol con un bel destro di prima intenzione di poco alto sulla traversa, poi davanti a Montipò si mangia il vantaggio dopo un bel lancio di Fagioli, poi anche nella ripresa non riesce a battere Montipò con un pallonetto. Un attaccante come lui, almeno in una delle tre circostanze, deve segnare. Se ne mangia un altro, ma poi sulla respinta se la butta dentro Unai Nunez. 5
Allenatore Paolo Vanoli: non passa a quattro dopo l’esperimento vincente di giovedì e rimane ancora con la difesa a tre. La squadra approccia discretamente, crea occasioni, ma si fa ancora male da sola tra i gol mangiati da Kean e lo svarione di De Gea. A mezz’ora dalla fine cambia modulo, la squadra alza il ritmo, carica, in qualche modo pareggia, ma alla fine arriva la doccia gelata e una sconfitta che significa essere con un piede e mezzo in Serie B. Un totale disastro. 3







